Angelo SAVELLI – Pizzo, 30 ottobre 1911 – 27 aprile 1995

Artista di acquisita fama internazionale è ritenuto uno dei massimi esponenti della pittura moderna americana (Sprigtown P.A. Pennsylvania) e senza dubbio il più grande genio pittorico che Pizzo abbia saputo esprimere. La sua vita è un susseguirsi di riconoscimenti meritati anche per via della sua passione per l’arte, della serietà professionale e della costante ed elaborata ricerca del nuovo. A soli ventiquattro anni ha vinto il concorso nazionale per l’affresco e poi i premi “Balestra” e “Mattia Preti”; negli anni 1941 e 1942 è stato premiato al Concorso “Bergamo”. Stabilitosi a Roma nel 1930, compi gli studi all’Accademia di Belle Arti, dove ebbe la guida di Ferruccio Ferrazzi.
Dopo aver trascorso la maggior parte della sua vita lavorativa a Roma, con brevi periodi a Parigi e Zurigo, nel 1954, già famoso in Europa, decide di trasferirsi in America, stabilendosi a New York. D’allora vive ed opera in America salvo qualche breve soggiorno in Francia e in Italia. Nel 1944 fu uno dei fondatori dell’Art Club di Roma, assieme a Severini, Prampolini, Fazzini, Jarerna e V. Guzzi. Dopo la Il Guerra Mondiale si interessò ai problemi visivi dell’espressionismo astratto e nel 1949 fu il primo pittore italiano ad avventurarsi in questo tipo di pittura.
In America Savelli senti di essere nel clima adatto per potersi rivelare in questo campo della pittura poiché l’atmosfera emotiva, l’andatura e la libertà fisica e spirituale gli erano appropriati.
Durante questo primo periodo americano i suoi lavori erano astratti ma nello stesso tempo essi evocavano oggetti, persone e in particolare masse di gente in movimento. Le sue grandi tele erano coperte di pittura densa e cupa che si manifesta in convulsi sconvolgimenti, forme intricate e bei colori. Nello stesso tempo egli sperimentò i “collages” fatti di legno, di filo metallico e vernice questi sono stati descritti come divertenti e alquanto bizzarri.
La sua prima tela bianca fu dipinta nel 1957 e si concentrò su composizioni in puro bianco fin da quel tempo. Dapprima i montaggi (o gli insiemi) piatti e verticalmente rettangolari erano fatti di funi, nodi, chiodi, tela stracciata o altro materiale combinato e dopo spruzzati di vernice plastica uniforme per ridurre tutte le forme e piani all’uniformità. La fune divenne il suo simbolo più importante nelle sue sculture e pitture. Nel 1960 tenne una mostra personale al museo di arte di Tweed che venne definita dalla critica la più stupenda che là si fosse tenuta e per l’occasione Savelli intervistato disse:
“Vedo con occhi bianchi… Penso con mente bianca… Agisco con mani bianche in un corpo bianco… Sono in alto, in alto su una montagna bianca e abbasso lo sguardo profondamente”. Insegna pittura a Philadelphia, presso l’università di Pennsylvania, e a New York, presso la Columbia University e la New School., sposato con Elisabeth Fisher, scrittrice americana.
Dal dopoguerra ha tenuto oltre trenta mostre personali in Italia e all’estero e fra tutte giova ricordare: A Roma (Galleria del Secolo, galleria dell’Obelisco, galleria San Marco, galleria Roma); a Parigi (galleria d’Art Italien); a Firenze (Galleria Numero) ; New York (the Contemporaries); Washington (D’Amecourt Gallery); Venezia (Cavalliono); Philadelphia (Art Alliance); Chicago (Contemporary Prints and Drawings); Syracuse (Everson Museum of Art); Catanzaro (Retrospettiva al palazzo della Provincia). Come mostre collettive, ha partecipato: Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma ed a moltissime grosse manifestazioni d’arte di avanguardia americane, riscuotendo sempre riconoscimenti.
Fra i più significativi segnaliamo: Gran Premio d’Incisione per l’Italia alla XXXII Biennale Internazionale di Venezia (1964), massimo riconoscimento al Museum ed Art di Tweed (1960).
Le sue opere sono entrate ormai da tempo nelle maggiori collezioni private del mondo e fra i più importanti musei. Suoi lavori si trovano: Galleria d’Arte Moderna di Roma, Museo civico di Torino, Museo d’arte di Philadelphia, all’università del Minnesota, al Museo di Cincinnati, al Museo d’Arte Moderna di New York, al museo d’Arte dell’Ateneum di Helsinki, in Finlandia, al Museo d’arte di Siracusa (Usa), al Brooklin Museum. Rivolgendosi a chi guarda una sua opera Savelli dice: “Io invito tutti a guardare l’opera con mente aperta e a discuterla. Così facendo, io non assicuro nutrimento per il loro fisico, ma nutrimento per la mente e lo spirito”.

OPERE