Tra i due mondi, quello dei viventi e quello degli esseri spirituali (il Regno di Dio), esiste una sottile linea di demarcazione rappresentata da un esile velo permeabile attraverso il quale i due mondi sono continuamente in contatto. Tutti veniamo dal mondo dello spirito e nel quale ritorneremo al termine della nostre esistenza tirrena la quale, essendo il mondo dei viventi fatto di materia, per diventare possibile ha bisogno di un corpo materiale. Corpo che abbandoneremo nel momento in cui saremo chiamati a ritornare nel mondo spirituale dal quale proveniamo. Il rispetto dei corpi umani siano essi viventi o meno, è parte essenziale della nostra civiltà, del nostro mondo, della nostra fede. Fino all’editto napoleonico di Saint Cloud i corpi dei defunti venivano conservati nelle chiese ai piedi del Santissimo così come avviene nel Regno di Dio. Nelle Cappelle venivano celebrate continuamente Sante Messe perché i defunti acquisissero sempre nuovi meriti agli occhi di Dio. Le famiglie investivano nelle Chiese perché erano il luogo di collegamento tra i due mondi della materia e dello spirito. Un luogo nel quale tutti arrivavamo tramite il Battesimo e dal quale tutti partivano con l’estrema unzione. Napoleone rivoluzionò, come tante altre cose, anche questo mondo separando nettamente le due cose. Le cose dello spirito solo nelle Chiese mentre le cose materiali, compresi i corpi umani dei defunti, nei Cimiteri il più lontano possibile dalle Chiese e dai Centri urbani. Questo allontanamento, non gradito dalle fasce della popolazione più sensibile e religiosa, pur tuttavia venne mantenuto, causa forza maggior, fino ai nostri giorni in quanto la crescita della popolazione non consentiva adeguati spazi per le sepolture nelle chiese. Nacque quel sentimento della pietà popolare, quel dispiacere popolare per i defunti costretti a stare per l’eternità lontani dalla casa di Dio. Quello che venne sempre mantenuto integro è il rispetto verso i corpi umani dei defunti che sebbene consumati dal tempo , essendo creazioni di Dio, meritano essere conservati e rispettati così come lo erano in vita. Anzi ancor di più data la loro impossibilità di ogni tipo di difesa. A questo servono i colombai destinati ad accoglierli temporaneamente ed di poi gli ossari per la loro conservazione eterna, sempre nei limiti dei tempi umani. Oggi molte cose sono cambiate e si stanno verificando casi di realtà urbane nelle quali questi principi e valori sono stati dimenticati e vengono commessi atti ingiustificabili nei loro confronti. Anche a Pizzo nel vicino passato ci sono stati casi simili anche se in misura molto limitata per cui qualunque cosa venga fatta per impedirli non può che trovare il consenso di tutte le persone civili e devote. Un regolamento comunale che affronti tale problematica non può che trovare l’approvazione di tutti. Anzi avrebbe dovuto essere stato fatto di già da molto tempo. ogni caso è meglio tardi che mai.
Tra i due mondi, quello dei viventi e quello degli esseri spirituali (il Regno di Dio), esiste una sottile linea di demarcazione rappresentata da un esile velo permeabile attraverso il quale i due mondi sono continuamente in contatto. Tutti veniamo dal mondo dello spirito e nel quale ritorneremo al termine della nostre esistenza tirrena la quale, essendo il mondo dei viventi fatto di materia, per diventare possibile ha bisogno di un corpo materiale. Corpo che abbandoneremo nel momento in cui saremo chiamati a ritornare nel mondo spirituale dal quale proveniamo. Il rispetto dei corpi umani siano essi viventi o meno, è parte essenziale della nostra civiltà, del nostro mondo, della nostra fede. Fino all’editto napoleonico di Saint Cloud i corpi dei defunti venivano conservati nelle chiese ai piedi del Santissimo così come avviene nel Regno di Dio. Nelle Cappelle venivano celebrate continuamente Sante Messe perché i defunti acquisissero sempre nuovi meriti agli occhi di Dio. Le famiglie investivano nelle Chiese perché erano il luogo di collegamento tra i due mondi della materia e dello spirito. Un luogo nel quale tutti arrivavamo tramite il Battesimo e dal quale tutti partivano con l’estrema unzione. Napoleone rivoluzionò, come tante altre cose, anche questo mondo separando nettamente le due cose. Le cose dello spirito solo nelle Chiese mentre le cose materiali, compresi i corpi umani dei defunti, nei Cimiteri il più lontano possibile dalle Chiese e dai Centri urbani. Questo allontanamento, non gradito dalle fasce della popolazione più sensibile e religiosa, pur tuttavia venne mantenuto, causa forza maggior, fino ai nostri giorni in quanto la crescita della popolazione non consentiva adeguati spazi per le sepolture nelle chiese. Nacque quel sentimento della pietà popolare, quel dispiacere popolare per i defunti costretti a stare per l’eternità lontani dalla casa di Dio. Quello che venne sempre mantenuto integro è il rispetto verso i corpi umani dei defunti che sebbene consumati dal tempo , essendo creazioni di Dio, meritano essere conservati e rispettati così come lo erano in vita. Anzi ancor di più data la loro impossibilità di ogni tipo di difesa. A questo servono i colombai destinati ad accoglierli temporaneamente ed di poi gli ossari per la loro conservazione eterna, sempre nei limiti dei tempi umani. Oggi molte cose sono cambiate e si stanno verificando casi di realtà urbane nelle quali questi principi e valori sono stati dimenticati e vengono commessi atti ingiustificabili nei loro confronti. Anche a Pizzo nel vicino passato ci sono stati casi simili anche se in misura molto limitata per cui qualunque cosa venga fatta per impedirli non può che trovare il consenso di tutte le persone civili e devote. Un regolamento comunale che affronti tale problematica non può che trovare l’approvazione di tutti. Anzi avrebbe dovuto essere stato fatto di già da molto tempo. ogni caso è meglio tardi che mai.