I BENI CULTURALI DI PIZZO. In tutte le famiglie dove le esigenze sono sempre tante, il capofamiglia che non può soddisfarle tutte, fa una propria scala dei bisogni e cerca di soddisfare per primi quelli che mette ai primi posti mentre rimanda il resto al futuro. Tutte le Comunità ad ogni livello attraverso una programmazione a lungo termine dovrebbero fare lo stesso. Conoscere, conservare e valorizzare i beni culturali certamente rientra nelle indifferibili esigenze di una Comunità evoluta e proiettata verso il Turismo come è la nostra. Quali e quanti sono i beni culturali di Pizzo e dei Pizzitani? I beni dello Stato e degli Enti territoriali sono rintracciabili attraverso opportune ricerche negli archivi ministeriali, regionali, provinciali e comunali. Idem per i beni ecclesiastici. Ma per le opere d’arte possedute dai privati non si conosce assolutamente nulla. Mi riferisco a tutti i quadri preziosissimi dei Fratelli Savelli in possesso di loro parenti, amici e conoscenti o acquistati da Pizzitani. Dei beni (gioielli, fucili, pistole, pugnali, spade, pezzi di abbigliamento e quant’altro) sottratti dai Pizzitani a Gioacchino Murat ed ai suoi uomini nel corso del tragico evento dell’8 ottobre del 1815. Dei beni, compresi gli archivi e le librerie, delle grandi famiglie di Pizzitani dell’800 quali i beni culturali delle Famiglie Musolino, Bardari, Curcio, ecc. Da quello, che i pochi appassionati cultori di queste cose, sono a conoscenza si tratta di una grande ricchezza di beni culturali che attraverso le moderne tecnologie potrebbe essere portata a conoscenza di tutti. Trattandosi di beni culturali non vi è alcun dubbio che di una simile iniziativa dovrebbe occuparsi il Comune o direttamente o coinvolgendo altri soggetti associativi.
IL LIBRO D’ORO DEI VISITATORI