La piazza della Repubblica di Pizzo da sempre il cuore pulsante della nostra cittadina con l’avvento del turismo di massa è stata trasformata con la complicità e l’assenso di tutte le Amministrazioni comunali passate in una grande sala pranzo. Negli anni 50-60 subito dopo la guerra, mia nonna mi raccontava che le mamme portavano i figli in Piazza a vedere i signori che si mangiavano i gelati nei pochi tavolini antistanti l’ingresso dei vari bar. All’epoca i gelati erano quelle di puro ghiaccio fatti con le essenze o le spremute degli agrumi. All’epoca venivano magnificate la granita di orzata, quella di limone, e pochi altri. Il più bravo di tutti era il titolare del Bar Belvedere Alias “U Gattu” di soprannome. A seguire, siamo negli anni 70 è intervenuta la rivoluzione del gelato artigianale basato sul latte portata da Messina dal grande maestro gelatiere Pippo De Maria che fù il Caposcuola dei Maestri Gelatieri Pizzitani, tra i quali il grandissimo ed amatissimo Gaetano Di Iorgi eccelso gelatiere oltre che grandissimo uomo amato e rispettato da tutti. Il miglioramento qualitativo dell’offerta, insieme al diffuso benessere economico diffuso dal boom dell’economia italiana ed al miglioramento delle strade che favoriva l’incremento della circolazione automobilistica, fecero anche aumentare la domanda per cui a Pizzo incominciarono a venire anche dai paesi vicini per prendere il gelato. Il guadagno era buono per cui i titolari dei bar acquistarono nuovi e maggiori tavolini nei quali accogliere i consumatori dei gelati artigianali che ora accanto alle granite basate sul ghiaccio prevedevano i pezzi duri basati sulle creme del latte tipo: il tartufo, la torta margherita, la nocciola imbottita, il cioccolato imbottito, la cassata siciliana e pochi altri. Ma la tassa sul suolo pubblico richiesta dal Comune oltre che essere alta era rapportata al numero dei giorni dell’occupazione. Questo rendeva conveniente mettere i tavolino nel periodo estivo, mentre era antieconomico metterli negli altri periodi dell’anno. Agli inizi degli anni 90 fui eletto consigliere comunale. Il Sindaco Francescantonio Stillitani mi diede l’Assessorato al Bilancio che comprendeva anche i Tributi Comunali. Avendo in mente la Piazzetta di Capri e di Taormina allora proposi alla Giunta ed al Consiglio Comunale dell’epoca una tariffa per l’occupazione del suolo pubblico annuale molto vantaggiosa rispetto a quella giornaliera. In tal modo i gelatieri ebbero e colsero la possibilità di occupare gli spazi della Piazza tutto l’anno spendendo di meno di quanto avrebbero speso pagando a giornate nei periodi estivo e delle vacanze di Natale e di Pasqua. In tal modo aumentai le entrate del comune lasciando contenti i gelatieri che lasciarono i tavolini tutto l’anno. La Piazza cambiò aspetto diventando quella che è diventata oggi. Pur tuttavia gli spazi lasciati al “passeggio” erano pur sempre ampi e comodi per cui i Pizzitani continuarono a frequentare la Piazza per farsi la passeggiata. Poi quanto erano stanchi si sedevano ai tavolini per ristorarsi. Nell’ultimo decennio le cose, però, a causa del turismo di massa e dei B&B sempre più diffusi sono cambiate. I consumatori chiedevano oltre che il gelato anche quello che ora si chiama lo “street food”. Nel mentre le licenze di ristorazione strettamente contingentate fino a pochi anni addietro venivano sostanzialmente liberalizzate per cui qualche Bar richiese ed ottenne la possibilità di trasformarsi in ristorante. Altri operatori economici nuovi intervennero ottenendo nuove licenze. Per cui la splendida e magnificata Piazza di Pizzo ha perso la propria signorilità, ma non la bellezza, diventando un grande “Dehors” dove gustare i gelati pizzitani e rifocillarsi con i cibi preparati dai vari ristoranti pizzerie. Turisti contenti, operatori economici sfavillanti, affari alle stelle. Mentre gli unici a perderci sono stati tutti i Pizzitani che sono stati privati della loro elegante e signorile Piazza. Le foto a corredo dimostrano appieno questa situazione che se contiene tanti elementi di positività pur tuttavia necessità di correzioni a favori della generalità dei cittadini della Comunità di Pizzo. Bisognerebbe con equità ed equilibrio ridurre gli spazi destinati alle attività private “dehors” per mantenere preponderante la natura pubblicista di Piazza della Repubblica da utilizzare per la movida pizzitana.
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