“LA RUOTA DELL’AMORE” é una leggenda di Francavilla Angitola talmente bella che merita di essere conosciuta anche al di fuori del territorio di origine.
dal Sito Web www.francavillaangitola.com
Vincenzo A. Ruperto
1 settembre alle ore 12:53
LA RUOTA DELL’AMORE
Narra una leggenda che una volta vi furono a Pendìno, rione di Francavilla
Angitola, due giovani innamorati, Pirricchio e Frischìa. Pirricchio di professione faceva lo scalpellino, Frischìa la tessitrice. Per amore della sua bella Pirricchio scolpì nella pietra dura una ruota che doveva servire per un mulino ad acqua. La sistemò provvisoriamente, prima della consegna, in un piccolo giardino adiacente alla sua bottega. L’indomani, Frischia assieme ad altre ragazze, si recò in quel giardino per raccogliere fiori per l’infiorata che annualmente si svolgeva con grande partecipazione di pubblico. I due giovani si appartarono dal gruppo e andarono a sedersi sulla ruota. Cominciarono a parlare e leggeri soffi di vento si posavano su di loro come se fossero dolci carezze, uno strano intenso profumo si sentiva arrivare dalla siepe circostante, e, senza preoccuparsi della presenza delle altre ragazze cominciarono a baciarsi e dirsi parole d’amore. Su quella ruota, d’allora in poi, i loro incontri furono giornalieri, un grande amore travolse nella sua bellezza i due giovani. Il giovane non consegnò più la ruota per il mulino, adducendo al mugnaio committente che aveva sbagliato a comporre la ruota.
Una Maga cattiva, abitante in una ruga del paese, (per questo motivo ancora oggi è chiamata Ruga della Magara), presa da invidia o gelosia, con le sue arti magiche trasformò Pirrichio e Frischìa in due piccoli torrenti, separandoli per sempre.
Piangevano i due innamorati e con le loro lacrime rendevano scintillanti le acque che scorrevano verso il mare. Dopo tanti anni arrivò a Pendìno una bella statua della Madonna delle Grazie nella chiesa per lei edificata presso il giardino dov’era la ruota. Le ragazze i ragazzi del luogo adoravano molto la Madonna e, coralmente, le chiedevano che facesse qualche miracolo per i due innamorati trasformati in ruscelli. Tutta la comunità si commuoveva ricordando i due giovani e le preghiere erano continue.
Un giorno, all’alba appena spuntato il sole dai monti circostanti il paese, alcuni contadini che si recavano al lavoro, videro i due giovani seduti sulla ruota intenti a baciarsi, a darsi carezze e a dirsi tante parole d’amore. Fu dato l’allarme, si sentirono le campane suonare e tutti gli abitanti del Rione accorrere verso i due giovani. Si gridò al miracolo, si disse che anche la Madonna si era commossa per la storia dei due innamorati. Furono celebrate nozze grandiose, fu festa grande e tantissimi fiori si videro adornare finestre e balconi.
Passarono gli anni, i due giovani ebbero figli e nipoti, i loro capelli erano diventati bianchi come i fiocchi di neve sui rami degli alberi in inverno. Il loro amore fu duraturo e sempre più forte, sedevano spesso sulla ruota di molino e su quella ruota una mattina furono trovati abbracciati nel sonno della morte. Tutta la gente del Rione corse a vedere Pirricchio e Frischia per l’ultima volta seduti e abbracciati come fossero ancora vivi, anzi sembravano essere ritornati giovani. A un tratto si udì col cielo sereno un tuono e si vide due nuvole color rosa vagare nel cielo, prese la forma di due esseri umani abbracciati, poi scomparvero.
Arrivarono due pastori gridando: – Miracolo, miracolo i due ruscelli si sono uniti e formato un unico ruscello nella zona detta dell’Archi.-.
Furono celebrati i funerali con solennità e le bare furono portate proprio nel punto, dove i due ruscelli si erano uniti, appena arrivati, apparve in cielo la figura della Madonna col Bambino sorridere. La Madonna aveva unito Pirrichio e Frischia per sempre, come per sempre dovrebbe essere il vero amore.
Da quel giorno Pendino ebbe la ruota dell’amore.
Se qualcuno vuole dimenticare il dolore, vuole trovare l’amore vada alla ruota dell’amore, se non può andare, perchè lontano, la facciamo vedere in foto ed entrerà nel regno dell’amore…..
(V. Ruperto, da Canti Chianti e Risi,
Edizione Libritalia Paprint, in libreria o in edicola Talora- Francavilla A.)
N.B,
Correzione necessaria. Il testo esatto della leggenda della Ruota dell’Amore è riportato in questo post. Ringrazio Lello per il ‘Monumento’, ha fatto comunque bene a provocare. L’idea di valorizzare il sito di Pendìno per incontri, selfie ecc. di persone che amano la serenità e la bellezza dei luoghi è di anni orsono ed è stata divulgata con la pubblicazione della Leggenda. Sembra strano, alcuni giovani fidanzati o sposi hanno raccolto l’invito e si son fatti fotografare su quella ruota. Siccome siamo in un Borgo meraviglioso dove non mancano diffuse contrapposizioni, l’iniziativa è stata ignorata dagli amministratori, mentre a Pizzo un vicoletto è stato dedicato ai baci ed è stato accolto con simpatia e reclamizzato. Tanti vale tacere e pubblicare per la cortese attenzione degli amici di FB. Grazie. E’ stato prodotto anche un filmato molto apprezzato da agenzie turistiche e non pubblicato su FB….faremo una riflessione.