Angelo Barone
Alla fine dell’Ottocento Angelo Barone, artista locale che aveva una piccola cartolibreria in paese, decise di dedicare la sua vita a questo luogo, e a colpi di piccone, ampliò la grotta risalente al 1600 creandone altre ai lati e riempiendo, questi ambienti, di statue anch’esse scolpite nel tufo. Sono raffigurazioni semplici, care alla fede popolare: La Natività con tutto il Presepe, La pesca Miracolosa, scene di storia Sacra ed episodi dei Santi. Angelo Barone era un’artista completo e per sua mano la chiesa assunse il suo aspetto definitivo. Nel 1915, alla sua morte, subentrò in questa opera meritoria il figlio Alfonso, pittore e fotografo nipote del grande poeta Antonio Anile, che vi lavorò per molti anni. Egli scolpì altri gruppi di statue, capitelli con Angeli, bassorilievi con scene sacre. Realizzò, inoltre, affreschi sulla volta della navata centrale e su quella dell’Altare Maggiore. Alfonso lavorò nella chiesa per 40 anni e alla sua morte non vi furono continuatori, tranne un nipote, Giorgio tornato dal Canada, che nel 1969 cercò di restaurare le statue già gravemente danneggiate, e in un angolo scolpì due medaglioni raffiguranti Papa Giovanni XXIII e il Presidente Kennedy. Da allora la Chiesetta è stata fatta oggetto di più interventi volti però alla tutela e conservazione del luogo, piuttosto che al ripristino e restauro delle opere in essa contenute. Le statue ed i dipinti gravemente danneggiati dalle intemperie e dalle mani vandaliche di di moderni incoscienti barbari ancora giacciono in grave abbandono sempre più depauperati.


Chiesetta di Piedigrotta
Scavata nel tufo, sulla spiaggia di Nord-Est della città, grazie all’opera paziente di Angelo Barone, appassionata anima di artista.
Lungo la costa, ai piedi dello sperone roccioso su cui e’ arroccata la cittadina di Pizzo Calabro, sorge la chiesetta rupestre di Piedigrotta, forse di origine seicentesca. Scavata nel tufo, secondo la tradizione, da marinai scampati a un naufragio, fu presto munita di romitorio e di torre campanaria. I suggestivi gruppi scolpiti nella grotta sono opera di Angelo e Alfonso Barone, due artisti di Pizzoche, verso la fine dell’800, decisero di riprodurre nel tufo alcune immagini della Sacre Scritture, e ingrandirono l’area della chiesa, scavando la roccia a colpi di piccone.Il risultato e’ un insieme di figure che sembrano sbucare dalla pietra,