La dignita’ dei luoghi — a Pizzo.
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Rocco Burgi ”quell’erbaccia” come la chiami tu ,sai cos’è? Ah mannaia mannaia. Il cappero (Capparis spinosa L.) è un arbusto tipico della flora mediterannea: ha una parte basale, costituita dal tronco, legnosa e le parti superiori, costituite da i rami,erbacee. Un altezza media 30-50 cm. Ha le foglie verde scuro, carnose e di forma ovale, fiori molto appariscenti i cui tenui colori bianco e rosa presentano delicati riflessi violacei. Nel periodo compreso tra la fine di Maggio e i primi di Settembre di ogni anno, secondo le zone, il cappero inizia la fioritura ed è allora che si pratica la raccolta dei bottoni fiorali, non ancora aperti e diventati fiore, e debbono essere raccolti il prima possibile, non appena germogliano, anche perché quando sono piccoli e medio-piccoli, una volta fatti maturare, diventano qualitativamente il prodotto migliore. La produzione è di tipo scalare, sommandosi bottoni fiorali di diverse dimensioni, e appena raccolti i primi bottoni fiorali il ramo continua regolarmente e con costanza la propria crescita. All’atto di ogni raccolta vengono così a trovarsi sulla pianta bottoni fiorali di diverse dimensioni. La raccolta, secondo la zona, dura anche fino a metà di Settembre. A causa della scalarità della produzione, i contadini ritornano sulle stesse piante ogni 8-10 giorni, secondo l’andamento climatico, e naturalmente provvedendo a raccogliere i capperi presenti sulle piante, con un lavoro faticosissimo, sia per la posizione china sia per il caldo torrido dell’estate.GUAI A CHI TOCCA L’ERBACCIA
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Francesca Facciolo Ah cappero, non lo sapevo ! Allora è finita la disoccupazione a Pizzo ? Andiamo tutti a raccogliere capperi? (spero tu non sia un tipo permaloso, sto scherzando)
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Orlando Accetta Per quanto si riferisce a me e al fatto che gli inetti si meritano questo ed altro, chiarisco che io condanno quello sventolio di pezzuole all’esterno del castello, altrimenti ed impropriamente chiamate bandiere o drappi, ma altro non sono che “schifezze deturpanti”. E ad esse io credo si riferisse l’amico Pagnotta. Concordo per quanto riguarda le piantine di capperi che non vanno rimosse, anche perché è operazione improba ed impossibile, giacché ricrescerebbero a vista d’occhio, tenuto conto che le piantine hanno bisogno di pochissima terra e pochissima acqua. La stessa cosa si può dire per l’erba parietaria o erba vetriola (èrba ‘i vèndu).
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Annalisa Morelli ..sn la caratteristica di tutti i castelli..i visitatori si soffermano spesso su queste piante di capperi….
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Francesca Facciolo Mi state facendo sentire un’ignorante ! AH AH Forse la mia allergia alla parietaria me la fa vedere ovunque !
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Francesca Facciolo Comunque quei drappi rosa di giorno magari sembrano lenzuola stese ma di sera illuminati facevano la loro bella figura !
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Annalisa Morelli ma questo maiiiiiiiiiiii.nn sei l’unica a pensare ke andrebbero rimosse quelle piante…ognuno è libero di espimere cio’ ke pensa e poi sei una simpaticona!!!! e intelligente anke! ciao francesca! :)))))
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Orlando Accetta LEI NON MERITA ALCUNA RISPOSTA. TALE E’ LA SUA SUFFICIENZA E POCHEZZA. IO NON HO OFFESO NESSUNO, MA E’ LEI CHE USA EPITETI NEI MIEI CONFRONTI CHE OVVIAMENTE RISPEDISCO SENZA INDUGIO AL MITENTE, PERCHE’ “Cu spùta all’àru arrèdu ngi tòrna”, OPPURE “Cu’ si pùngi nèsci fòra”. E QUA FINISCO PER DECENZA E PER RISPETTO DI CHI LEGGE.
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Giuseppe Pagnotta Cari Amici i capperi nascono abbondanti non solo sulle mura del Castello “Confetto” ma anche su tutto il costone roccioso sottostante. Essi insieme alle altre erbe che infestano le antiche mura, oltre a dare la brutta immagine di un Castello abbandonato o quanto meno trascurato da parte del Comune di Pizzo che ne è il proprietario, le sgretolano causando piccoli crolli e conseguenti micro fessure attraverso le quali si infiltra l’ umidità. Per cui mi sembra del tutta legittima la richiesta che al nostro Castello “Confetto” venga “fatta la barba” almeno una volta l’anno. Il Comune ha comprato il Castello dallo Stato Italiano ad un prezzo stracciato (pari al valore dei materiali di risulta), con il vincolo del rispetto dei luoghi storici che hanno assistito alla tragica fine del Re Gioacchino Murat. Sarebbe necessario, secondo me, creare un’Autorità Comunale la quale abbia esclusiva competenza sugli usi che si intende fare di questa struttura che non è proprietà dei politici di turno ma di tutti i Pizzitani presenti e futuri. Grazie.
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Max Lo Turco tuttavia c’è una contraddizione di fondo dott. pagnotta…Lei dice di creare una autorità comunale…ma chi la dovrebbe creare? e da chi dovrebbe essere votata? e quanto durerebbe la carica?
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Giuseppe Pagnotta Questo eviterebbe anche che chicchessia si senta autorizzato a spostare i manichini della ricostruzione scenica (fucilazione di Murat) senza consultare nessuno. In questo momento il Castello da l’impressione di essere allo sbando, sembra che chiunque operi all’interno del Castello possa fare qualunque cosa ritenga più opportuna senza consultare, almeno a giudicare da quello che si legge su Facebook, nessuno. Non metto in discussione le buone intenzioni di tutti. Tutti vogliamo il bene della Città, tutti vogliamo fare bella figura, ma non tutti possiamo fare tutto secondo la nostra testa. Un’Autorità che abbia voce anche sulla gestione di Piedigrotta e del Museo del Mare sarebbe non solo opportuna ma, secondo me, è indispensabile. Certo non può che essere espressione dell’Amministrazione in carica arricchita, però, del contributo di altri soggetti da individuare e definire. Tramite Facebook si potrebbe con il contributo di tutti pensare tutti insieme a questa Autorità, definendone competenze, composizione degli organi, durata e così via. Una iniziativa popolare da sottoporre al Consiglio Comunale potrebbe essere la strada maestra per tentare di risolvere il problema sopra evidenziato. Saluti e Buon Ferragosto a tutti gli Amici.
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Daniele Marino Caro Presidente, la mancata sensibilità verso i monumenti deriva dall’assenza di conoscenza della storia dell’arte e dei luoghi dell’arte. Ciò che bisognerebbe fare è educare all’arte in modo costante e strategico. Se siamo al punto in cui siamo è perchè l’incultura ha preso il sopravvento sull’amore per la cultura. Un caro saluto.
IL LIBRO D’ORO DEI VISITATORI